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Storage All Flash: è tutto oro quello che luccica?

Storage All Flash: è tutto oro quello che luccica?

Che il futuro degli storage sia ALL-FLASH ormai è noto a tutti, che la strada sia spianata, la caratteristica di essere “super veloci”, “super efficienti”, “super qualunque altra cosa” altrettanto… Si riscontra quotidianamente sul campo una fortissima spinta commerciale come non vedevo da anni. Nel mondo IT-Storage si parla quasi esclusivamente di questo. Gli eventi sono ormai monotematici.

MA…

Adoro cercare i “MA”..

Mi sono chiesto, causa deformazione professionale, se è davvero tutto oro quello che sta luccicando o se dietro a tutto ciò si nasconde una qualche magagna o dark side.

La prima domanda che mi sono posto, dopo essere stato affascinato da cotanta potenza e bellezza, è come i vari vendor hanno studiato e sviluppato, amministrano e gestiscono i loro array, come controllano e monitorano le anomalie e come coordinano eventuali guasti. Perché, quanto è vero che sono il futuro e il relativo acquisto (CapEX) è oggi decisamente affrontabile, è altrettanto vero che poi devono essere deployati, amministrati, gestiti e manutenuti (OpEX).

Tradizionalmente, lo storage è uno dei più contorti e spinosi apparati presenti in un datacenter percui è fondamentale, in ogni passo, apportare semplicità. Semplicità si traduce in un risparmio di tempo e quindi costi. I vari vendor hanno investito pesantemente puntando a questo obbiettivo in quanto i budget degli investimenti nell’ IT sono sempre sotto una enorme lente di ingrandimento.

Dopo aver analizzato approfonditamente i pro e i contro dei vari attori del mercato ALL-FLASH, abbiamo fatto delle scelte di campo importanti.

 

PURE STORAGE

Parto da Pure Storage in quanto tale vendor, in pochissimo tempo, si è affermato come leader nel mercato ALL-FLASH, vedesi il Gartner Magic Quadrant. C’è riuscito grazie ad un HW ben concepito, una serie di leve commerciali che lo rendono appetibile e alla semplicità di implementazione, gestione, automazione e predittività delle anomalie. Ovviamente tutto ciò si traduce in un elevato risparmio sul tanto caro e troppo poco considerato OpEx.

La scelta di Purestorage, per quanto riguarda la configurazione e analisi, è stata quella di puntare su un modello di gestione SaaS-Based denominato PURE1.


Come azienda abbiamo investito tempo e risorse nel certificarci su questa piattaforma, ho personalmente portato a termine sia il percorso Architect System Engineer che Field Engineer e quello che mi ha maggiormente colpito è l’estrema linearità e comprensibilità di questa interfaccia sulla quale sono rappresentati e configurabili tutti i miei array, ho visibilità degli status e di tutte le performance tra cui Latency, IOPs e Bandwith (informazioni tanto care agli IT Manager).

Una tra le più importanti analisi che abbiamo eseguito, era focalizzata su come tale interfaccia coordina e sovrintende i malfunzionamenti degli apparati monitorati.

Ciascun array invia ogni 30 secondi/H24 le telemetrie al Cloud, traducendosi nella capacità di poter analizzare e correlare i dati.

Queste informazioni, costantemente analizzate e confrontate con tutto il parco macchine installato, fanno emergere eventuali comportamenti “non standard” permettendo, in una timeline ampia, di predire e stabilire proattivamente situazioni anomale. Ogni singolarità o criticità emersa ci viene comunicata così da poter intervenire ancor prima che il nostro cliente se ne accorga.

Altro aspetto assolutamente non sottovalutabile è che tutti gli eventuali aggiornamenti firmware e software sono coordinati ed eseguiti direttamente dal vendor sollevando noi, o il cliente, dalla lettura di datasheet o technical notes troppo spesso lunghe e complesse e dalle complicazioni che potrebbero emergere nell’applicare tali update.

Dialogando con le varie figure dello staff di Pure Storage, mi ha particolarmente colpito il fatto che tutti gli sviluppatori sono sistemisti che NON provengono dal mondo array tradizionale (a dischi “meccanici”) questo per non portarsi dietro eventuali limitazioni mentali legate alla vecchia tecnologia.

Il fatto di aver scritto da zero tutto il software e la relativa piattaforma, legate solo al mondo Flash, denominato PURITY, fà si che ci si potesse spingere all’estremo nella sua customizzazione e che non ci fossero limitazioni nel dover far coesistere tecnologie diverse. Questo è molto importante in quanto le due tecnologie non sono per nulla comparabili ed hanno paradigni lontanissimi.

Al momento posso tranquillamente affermare che, nonostante ce l’abbiamo messa tutta per “prenderli in castagna”, non ci siamo ancora riusciti…


Team Tecnico Lantech//Longwave

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